VIAREGGIO. “Leggo che diversi professionisti del potere, come la senatrice Manuela Granaiola e Fabrizio Manfredi, presidente del Parco e membro del consiglio di amministrazione della Salt, o Fabrizio Miracolo chiedono le mie dimissioni da commissario del Pd”. Lo scrive Giuseppe Dati, commissario del Pd di Viareggio e segretario della federazione versiliese del Pd, in una nota.

“Premetto che ho sempre fatto politica da quando ho sedici anni, e da allora non ho mai avuto un incarico retribuito. E che sono stato nominato commissario – che è una faticaccia -, mio malgrado, dopo cha la Granaiola aveva portato il Comune al commissariamento. Perciò non ho alcun attaccamento al ruolo di commissario e non vedo l’ora che termini.

“Il punto, però, non è la mia persona, ma la politica di rinnovamento radicale che sto portando avanti, e che non ho intenzione di interrompere. Viareggio, da diversi anni a questa parte, ha necessità di un ricambio serio di classe dirigente, di una rottura con i professionisti del potere che ormai da alcuni decenni giocano le loro partite sulla pelle della città. E visto il disastro che loro, non io, hanno combinato, mi pare che sarebbe ora che loro, non io, uscissero di scena. Penso che i modi di fare politica di Fabrizio Manfredi, di Fabrizio Miracolo e di Manuela Granaiola debbano essere rottamati.

Foto Versiliatoday
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“Loro recalcitrano e, per perpetuare il loro potere infinito, hanno lanciato la candidatura ‘nuova’ di Giorgio Del Ghingaro, un altro professionista del potere, legato a alcuni poteri forti (ma forti davvero) della città. Il futuro di Viareggio è forse Manfredi assessore all’edilizia? Miracolo assessore alla legalità? Gli uomini e donne della Granaiola assessori al porto? Io non sono d’accordo. Credo che la classe dirigente della città debba essere rinnovata con determinazione e pazienza, cercando persone all’altezza dei problemi che ci attendono.

“Luca Poletti è un punto di partenza connotato da integrità morale, capacità di ascolto e capacità di decisione. Alberto D’Alessandro, l’assessore che ha per ora indicato, è uomo con rapporti importanti che consentiranno di portare a Viareggio finanziamenti europei e nazionali. Questa è la strada giusta.

“Inoltre, tenuto conto dello stato di dissesto in cui versa la città, va ricercato non lo scontro con le altre liste, come Del Ghingaro ha fatto per tutta la campagna elettorale, ma il dialogo e la collaborazione, per responsabilità verso i cittadini che pagano il conto finale delle scelte della politica. La soluzione ai problemi di Viareggio non consiste nell’affidarsi ai poteri forti della città, ai professionisti del potere, oggi rappresentati dall’uomo ‘nuovo’ di Capannori, ma nella costruzione di una classe dirigente non compromessa, fatta di persone perbene e capaci, instaurando rapporti politici non conflittuali e collaborativi con le altre forze rappresentate in consiglio comunale”.

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